Villa Morazzana


Da elegante dimora di campagna a residenza dell'oblio


online ottobre 2025

Luogo: LivornoAnno di costruzione: cr. 1765Anno di abbandono: 2012Stato attuale: ND, interni non esplorati

In queste giornate cariche di pioggia ho fatto un po' di zapping tra le polverose cartelle segnate come urbex e mi sono ritrovato tra le mani Villa Morazzana, poco fuori Livorno, che tentai di esplorare, senza riuscirvi, nell’agosto del 2020.

Le mie poche immagini risalgono a quella data, non sono mai entrato nella villa né quando era in attività né, purtroppo, da quando nel 2012 i suo cancelli si chiusero per sempre assurgendola a splendido contenitore dell’oblio.


Non è difficile trovare info sul web, io mi limiterò ad un collage di brevi e sostanziali notizie storiche tratte da varie fonti delle quali non ho conservato traccia ma che ringrazio per il loro lavoro.

Nata come elegante residenza di campagna nel 1765 sui resti di una casa colonica, alcune mappe catastali dell’epoca indicano il luogo come Podere Morazza (dal dialetto emiliano mortadella), per volere del fiorentino Agostino Del Furia, vide negli anni avvicendarsi vari proprietari fino a che nel 1894 fu acquistata dal celebre soprano Gemma Bellincioni e da suo marito il tenore Roberto Stagno, i primi a interpretare “La Cavalleria rusticana” di Pietro Mascagni nei ruoli di Santuzza e Turiddu.
I due cantanti lirici la resero luogo di grandi feste, ricevimenti ed attività mondane facendola diventare luogo cult per la Belle Époque nostrana.

Nai primi anni del ‘900 cambiò nuovamente la proprietà e divenne in seguito sede dell’Associazione nazionale famiglie caduti e dispersi in guerra per poi essere acquisita nel 1953 dalla Regione Toscana.
Dal 1977 è proprietà del Comune di Livorno che dopo interventi di restauro la destinò nel tempo a centro convegni, ostello della gioventù e l’immancabile accoglienza migranti.

Come molte dimore del passato non manca l’aspetto sovrannaturale con storie di fantasmi ed eventi inspiegabili tanto che negli anni '80 furono chiamati dei medium per indagare su queste misteriose presenze e si narra che eteree figure lasciarono la loro impronta nei rollini fotografici...

Da quella ormai lontana estate del 2020 non ci sono più stato ed alcuni amici mi hanno detto che la situazione è estremamente peggiorata, forse un giorno di questi inforcherò il mio mitico SH 50 e se lui vorrà ci farò un passaggio anche solo per salutare il suo unico abitante, l’oblio.



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