Arrivare fin quassù non è affatto semplice, uno stretto e tortuoso sentiero mette duramente alla prova pneumatici e sospensioni dell'auto ma la camminata sarebbe molto impegnativa e i due zaini pesantissimi macigni per un corpo che ormai mostra i segni del tempo.
Lo stato di rovina è evidente ed il borgo è assolutamente deserto ma improvvisamente mentre salgo le scale di quello che presumibilmente era l'edificio padronale avverto dietro di me una presenza, con il cuore accelerato mi volto di scatto pronto ad affrontare il "pericolo"...due occhi mi fissano intensamente quasi a chiedermi: "che vuoi? che ci fai qua?".
Una piccola capretta è venuta a controllare l'intruso, le spiego i miei motivi, lei sembra capire, si volta e ridiscende le scale.
Le notizie di questo piccolo borgo-fattoria sono pressochè nulle, un grande palazzo nel quale affiorano i resti di pareti affrescate, una chiesa, svariate abitazioni minori, una torre, stalle e recinti insomma non mancava niente per renderlo autonomo e vista anche la posizione non c'è da rimanere sorpresi.
Tetti e pavimenti parzialmente crollati rendono l'esplorazione molto pericolosa, mi aggiro con estrema cautela all'interno degli edifici e dove non posso entrare mando il drone con la speranza di riuscire a riportarlo a casa...
Riprendo il cammino senza nemmeno conoscere il nome di questo borgo solitario dimenticato nel tempo e nello spazio, la capretta è sparita, forse non è mai esistita, mi viene da pensare che anche lei stesse cercando informazioni.
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