Donna d'arte. Maestra di danze e canti, abile calligrafa e suonatrice dello shamisen (strumento a 3 corde dal suono malinconico) e dello shakuachi (flauto di bambù), esperta nell'arte del tè e della poesia,
interlocutrice colta e raffinata abile nell'arte oratoria con aspetto e movenze eleganti e sensuali.
Andando oltre gli stereotipi che noi conosciamo questa è la geisha.
Non sono riuscito a trovare molte notizie riguardo a questa villa presumibilmente edificata nel XVIII secolo da persone sicuramente facoltose i cui eredi nella metà dell'800 subirono il fascino del Giapponismo, termine coniato da un incisore francese dell'epoca, che evoca l'interesse verso l'arte del sol levante che dopo aver aperto i propri confini,
chiusi da secoli di isolamento, mostrò al mondo intero la sua cultura e le sue tradizioni.
La prima volta, ormai qualche anno fa, che provai ad esplorare questa villa quasi mi persi nei suoi bui e ramificati sotterranei e pur non avendo nessuna torcia che potesse rischiarare il cammino riuscii comunque ad uscirne... senza averla vista.
Dopo un tortuoso percorso entriamo in un lungo corridoio, misure e progetti disegnati sulle pareti, impalcature più o meno efficaci mostrano i segni di un inizio di ristrutturazione che sembra ormai lasciata al ricordo, ed è proprio alla fine del
corridoio che appaiono le stanze dal profumo orientale. Le pitture murali sono rimaste integre, testimoni dell'amore che i proprietari avevano verso un mondo allora misterioso e poco conosciuto.
Il semibuio crea onirici giochi di ombre e luce, sembra di poter sentire
il rumore degli alti zoccoli che le geishe indossano, ai loro piedi curati, per non rovinare il costosissimo kimono, un piacevole odore di tè si diffonde nell'aria, non è difficile immergersi in questa atmosfera e tornare indietro nel tempo.
Il suono del flauto è cessato ed è il momento di riprendere il cammino, mi sarebbe veramente piaciuto conoscere di più sulla storia di questa villa il cui destino sembra sospeso in un limbo di incognite.
Un ultimo sguardo verso le pareti ed un sussurato sayoonara mi accompagnano verso l'uscita, tra non molto arriverà la magica stagione dei Sakura simbolo di tenera bellezza ed impermanenza
e mi piace pensare che la Villa della Geisha sarà teatro della "danza dei ciliegi in fiore".