Credo che per fare musica ogni posto sia quello giusto se poi si tratta di un vecchio edificio sanitario ormai abbandonato le suggestioni possono essere veramente amplificate.
Stanze con le pareti ricoperte di contenitori per uova e polistirolo per insonorizzare e rendere più armoniosa la trasmissione del suono, chitarre ormai senza corde e tamburi sfondati testimoniano che in questo luogo qualcuno ha creato musica circondato dalle storie che avvolgono questo edificio e che si perdono nel tempo e nel disagio delle persone che vi trascorsero una parte della loro permanenza terrena.
L’esplorazione è piacevole nonostante la precarietà della struttura e non è difficile riuscire ad immaginare gruppi rock, punk, metal e così via alternarsi in questi spazi per rincorrere quegli splendidi sogni che solo la musica è in grado di generare.
Come sempre la mia visita è breve e riprendo il cammino pensando alle storie che si sono qua mescolate nel tempo, il dolore, la sofferenza, la felicità, la spensieratezza e sono certo che se la musica avesse da sempre abitato questi spazi l'esistenza di chi qua viveva le proprie difficoltà sarebbe stata più lieve.
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