Percorrendo una stretta strada circondata da campi coltivati un edificio fatiscente attira la nostra attenzione, viene spontaneo fermare l'auto scavalcare il ricordo di quella che fu una rete di recinzione ed entrare.
Un aula invasa dal fango e dalla vegetazione, un tetto ormai quasi completamente crollato e delle scale che non invitano a salire raccontano quella che era una piccola scuola.
Non ho notizie sulla storia di questo edificio, forse abbandonato perchè troppo piccolo e non più in grado di accogliere gli adolescenti della zona, o forse,
per renderlo inconsapevole precursore della didattica a distanza.
La sosta è stata breve, troppo breve, infatti solo dopo mi accorgo di aver fatto una mezza esplorazione in quanto mi sono perso, e viste le ridotte dimensioni del luogo non era assolutamente facile, una delle due aule,
forse la più interessante da un punto di vista narrativo e fotografico sulle cui pareti sono dipinti animali di varie specie, la fretta uccide la conoscenza.
Vorrei tornare a sedermi su quei banchi e ricominciare, come diceva William Butler Yeats "la scuola non è riempire un secchio, ma accendere un incendio", ed il mio non è stato ancora domato.